
Epicondilite laterale o gomito del tennista: cause e rimedi
Epicondilite laterale o gomito del tennista: cause e rimedi
La più comune patologia tendinea del gomito è la cosidetta epicondilite (più precisamente epicondilalgia omerale) che viene comunemente chiamata "gomito del tennista".
Epicondilite gomito: come capire se ne siamo affetti
Per capire meglio l'epicondilite e se siamo affetti da questa patologia è utile ripassare l'anatomia del gomito.
L'avambraccio è la porzione dell'arto superiore (braccio) compresa fra il gomito ed il polso ed è costituito da due ossa chiamate radio e ulna.
Nell'articolazione del gomito sono coinvolte tre ossa: la parte finale dell'omero, l'estremità superiore del radio e l'estremità superiore dell'ulna. Su entrambi i lati della base dell'omero si trova una protuberanza ossea, l'epicondilo, da cui prendono inserzione diversi muscoli che permettono i movimenti dell'avambraccio, del polso e della mano, e più specificatamente:
- nell'epicondilo laterale si inseriscono i muscoli estensori dell'avambraccio
- nell'epicondilo mediale si inseriscono i muscoli flessori dell'avambraccio.
Quando i tendini che collegano i muscoli dell'avambraccio alla parte esterna del gomito (epicondilo laterale) si infiammano, si verifica la condilite al gomito.
Epicondilite: cause e rimedi
Questa infiammazione dolorosa è causata da un uso eccessivo e continuato del gomito, quando cioè si attua un uso scorretto dell'articolazione in sovraccarico. E' una malattia degenerativa pertanto è utile intervenire all'insorgenza dei sintomi iniziali altrimenti si può rischiare la cronicizzazione.
La fascia di età più soggetta all'epicondilite al gomito è compresa tra i 25 ed i 60 anni, cioè quella porzione di persone attive lavorativamente o in ambito sportivo, ma può colpire chiunque purché si verifichino i fattori di rischio.
Tra gli ausili in commercio, esistono inoltre dei TUTORI SPECIFICI diurni che impediscono i movimenti dolorosi e garantiscono il riposo del braccio; sono costituiti da una struttura a bracciale con un supporto più rigido incluso nel bracciale; la fascia è generalmente di tipo elastico con uno strap all'estremità per regorlarne la tensione. Va indossata e posizionata a circa quattro dita di distanza dal gomito proprio nell'area molle al tatto.
Il trattamento convenzionale ha successo in circa l'80-95% dei casi, infatti, nonostante la corretta esecuzione di tutti gli accorgimenti terapeutici indicati, ci sono casi che diventano cronici e per i quali può essere preso in considerazione il trattamento chirurgico.
Le tecniche adottate sono diverse e tra le più utilizzate ci sono: il distacco del tendine (intervento di Hohmann) e l'asportazione del tendine degenerato (intervento di Nirschl); entrambi gli interventi possono essere effettuati a cielo aperto o in artroscopia e vengono eseguiti in regime di day hospital.
Dopo l'intervento chirurgico, un punto fondamentale per il recupero è rappresentato dal piano di esercizi di riabilitazione da concordare con il medico.
Come prevenire l'epicondilite laterale
Per una corretta prevenzione ed impedire quindi l'insorgenza dell'epicondilite bisogna evitare la ripetitività nelle attività svolte, evitare sforzi eccessivi e mantenere una postura corretta. Un consiglio per cercare di prevenire è quello di riscaldare bene la muscolatura prima di dedicarsi a degli sforzi intensi (sportivi, lavorativi o di natura manuale in genere).